domenica 24 agosto 2008

Pesaro, 14 mila visitatori l'anno per le 'mummie di Urbania'








Roma, 24 ago. - (Adnkronos) - Il diaframma contratto di un sepolto vivo, il collo spezzato di un impiccato, lo squarcio della lama di un accoltellato: nell'agenda degli amanti del macabro non puo' mancare una visita al museo delle mummie di Urbania, in provincia di Pesaro e Urbino. Una cripta, alle spalle dell'altare della piccola chiesa dei Morti, che "puo' ospitare 20 curiosi alla volta, ma che riceve circa 14mila visitatori l'anno", dice il responsabile dell'ufficio Turismo e Cultura di Urbania, Tarcisio Cleri, all'ADNKRONOS.

Una galleria ovale di loculi dove riposano, disturbati dai numerosi visitatori, 16 corpi settecenteschi mummificati naturalmente, che oltre la struttura scheletrica hanno conservato la pelle, gli organi, in alcuni casi i capelli e gli apparati genitali e le unghie. "Sono come figure di carta pesta, completamente essiccate - spiega Cleri -. Alcune si sono conservate bene, altre meno. Fino a qualche anno i piu' temerari potevano anche toccarli. Ora a proteggere le mummie c'e' un vetro". I cadaveri non sono l'unica attrattiva, a decorare la cripta, anche, 150 teschi e un lampadario di crani e ossa.

Il curioso museo non custodisce, pero', solo le 16 mummie, ma anche le loro storie che il custode racconta ai visitatori: da quella del Priore Vincenzo Piccini della confraternita della 'Buona Morte' e dell'umanista Sebastiano Macci a quella della donna incinta morta per un taglio cesario a croce, come quelli che venivano fatti a quei tempi e che e' ben visibile. Tra i racconti piu' raccapriccianti quello dell'uomo che sarebbe stato seppellito in uno stato di morte apparente e che si risveglio' nella tomba e dell'accoltellato sotto il costato durante una veglia danzante.

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