venerdì 21 dicembre 2007

Girovagando a Casteldurante tra morti, mummie e gioiose befane







urbania - Urbania, l’antica Casteldurante deve il suo nome a Urbano VIII quando nel 1636 la elevò a Diocesi “per la civiltà del popolo e la bellezza dei luoghi”. Ancora oggi le costruzioni possenti del centro e la luminosa campagna che l’abbraccia fanno da corona ai tesori che conserva, tracce della sua storia centenaria.

LA BELLA ARCHITETTURA

L’eco dei Montefeltro risuona a Palazzo Ducale che ospita il Museo civico, la Biblioteca e la Pinacoteca con pregevoli opere di Barocci, Zuccari, Carracci e i famosi globi di Gerardo Mercatore. Il Palazzo Ducale è uno dei capolavori voluti dal Duca di Urbino Federico II: un luogo d'arte e dello spirito che un attento restauro ha riportato all'antico splendore. L'architetto Francesco di Giorgio Martini progettò l’esterno e Gerolamo Genga le sale più belle e il camminamento sul Metauro che svela un incantevole scenario e sulla parte trecentesca di Casteldurante con le case sulle rocce di arenaria.

LA CHIESA DEI MORTI E IL CIMITERODELLE MUMMIE

E’ diventata un’attrattiva un po’ “noir” per i turisti che non dimenticano una tappa alla Chiesa dei Morti e al suo Cimitero delle Mummie noto per il fenomeno della mummificazione naturale, dovuto a una particolare muffa che ha essiccato i cadaveri “succhiandone gli umori.” Ognuna ha la sua storia da raccontare: vi è una giovane donna deceduta di parto cesareo, un giovane accoltellato in una veglia danzante e persino la mummia dello sventurato che, si racconta, fu sepolto vivo in stato di morte apparente. Ma lasciatevi svelare dal custode le nascoste vicende di tutti i personaggi.

DAL SACCO DELLA BEFANA

Da qualche anno è diventata la Capitale della Befana dove dal 2 al 6 gennaio la città si riempie di befane che corrono tra i vicoli a fare scherzetti e consegnare dolci. Così si possono assaggiare anche le prelibatezze come il tipico “bostrengo” dolce fatto di riso, latte, cacao, pinoli, uvetta e scorze d’arancia o i “bastoncelli all’anice”. Consigliata una degustazione di un menù tipico alla pittoresca Osteria del Cucco per una serata goliardica (via De Medici). Per una sosta l’Agriturismo del Mulino della Ricavata che tra le altre raffinatezze organizza corsi di artigianato locale come le famose maioliche dipinte a mano.
CHIARA AGOSTINI

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