sabato 29 dicembre 2007
Tentata violenza sessuale, imprenditore nei guai
URBANIA – Aveva giocato le sue carte, puntando tutto sul fascino dell’imprenditore, ma aveva fatto male i suoi calcoli. Così dalle galanterie è passato ai modi bruschi e rudi e agli atti volgari e osceni per “convincere” la sua preda a cedere alle sue voglie. Ma la ragazza si è difesa come poteva fintanto che è riuscita a divincolarsi e a fuggire per chiedere aiuto a qualche auto di passaggio. Poi, dopo qualche giorno, riordinate le idee e valutate le circostanze ha sporto denuncia ai Carabinieri per tentato stupro da parte del suo datore di lavoro. Tutto questo, almeno, a giudicare dal racconto della presunta vittima.
È successo a Urbania, prima delle festività natalizie. Sempre secondo il racconto fatto alle forze dell’ordine, la ragazza, 24 anni, residente in un paese vicino - Sant’Angelo in Vado - e dipendente col ruolo di impiegata in un’azienda tessile locale, sarebbe stata protagonista di un tentativo di violenza sessuale da parte del suo datore di lavoro, un imprenditore rampante durantino di 43 anni, la cui famiglia è originaria della zona di Jesi, trasferita a Urbania quando ancora il protagonista della storia che raccontiamo era ancora in tenera età..
Il fatto sarebbe avvenuto dopo una cena aziendale in un ristorante del capoluogo durantino. Scambi di auguri, brindisi sulle prospettive dell’azienda, allegra euforia e saluti finali con il “padrone” che fa il gentiluomo offrendosi di accompagnare la dipendente a casa con la sua auto. Ma l’imprenditore galante, evidentemente aveva ben altre mire, e così dopo qualche chilometro imbocca la stradina del Barco ducale alla ricerca di un luogo appartato, dove avrebbe fatto le sue avances alla giovane e bella dipendente.
Ma dopo i primi dinieghi da parte della ragazza le richieste dell’uomo si sarebbero fatte più pressanti e decise passando dalle parole ai fatti, pare anche con atti osceni. La ragazza si divincola e reagisce per sottrarsi alle attenzioni ormai più che esplicite del suo capo, e finalmente riesce a liberarsi e ad uscire dall’auto per mettersi a correre a perdifiato in cerca di aiuto. Quindi la decisione di sporgere querela nei confronti del suo datore di lavoro con una motivazione molto grave: tentato stupro.
Ora la magistratura dovrà accertare la dinamica dei fatti e verificare l’attendibilità della denuncia da parte della ragazza. I Carabinieri, che stanno svolgendo le indagini, si sono infatti già mossi alla ricerca di testimonianze e verifiche. Indagini che sono proseguite in modo serrato anche ieri, in uno stretto riserbo data la delicatezza della vicenda.
Il nome dell’imprenditore intanto è corso di bocca in bocca a Urbania, dove si parla dell’ascesa irresistibile negli ultimi anni dell’uomo d’impresa e delle fortune della sua azienda, ma anche del fatto che non aveva mai dato adito e dicerie di sorta sul suo conto e sulla sua condotta.
Ma l’allegria della serata, qualche bicchiere di troppo, forse, avranno provocato, se il racconto della ragazza corrisponde al vero, un effetto imprevedibile, scatenando la libidine repressa. Ora la città durantina - già in subbuglio per l’arresto, nei giorni scorsi, del “Cucco” - attende con ansia le novità.
MARIO CRISCILLO
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento