venerdì 6 giugno 2008

In mostra le Tabelle del Conclave







ASCOLI – Le Marche si sono sempre distinte per manifestazioni di cultura di alto interesse, soprattutto quando fanno capo al loro inesauribile patrimonio. Quella di cui oggi scriviamo, però, si distingue per la sua singolarità: Mostra delle “Tabelle del Conclave per l’elezione di Papa Alessandro VII” che si tiene nel Palazzo Ducale di Urbania e rimarrà aperta fino al 31 ottobre pv. Sull’evento ha scritto un libro ad hoc, come sempre esaustivo, il professor Gabriele Nepi.

Il professor Nepi è notoriamente uno studioso insuperabile sui temi storici dei Papati, un ricercatore instancabile tra archivi italiani e stranieri, per arricchire le sue performances librarie con dati ed episodiche sempre originali. Il suo libro si divide in diverse parti: la prima è stata dedicata alla illustrazione tecnica di cos’è un conclave, quindi la riproduzione delle Tabelle; segue la vita e l’opera di Papa Alessandro VII. Chi ha letto di recente il suo corposo volume “Curiosità sui Papi marchigiani”, può immaginare quante informazioni, sovente inedite, vengono rievocate in fatto di Conclave. Per Alessandro VII, votarono in 65 (dei quali 3 erano infirmarii cioè infermieri per i cardinali che erano malati, uno addirittura morì. Poi c’erano gli scrutatores e i recognitores: tutti venivano a turno, ogni votazione, sostituiti).

Prima di addentrarci in questo “romanzesco” tuffo nei secoli della Chiesa, vediamo come sono sortite fuori queste “Tabelle” rimaste conservate nella biblioteca comunale di Casteldurante (solo dal 1636 Urbania) ed oggi uscite alla piena luce nella Mostra. Anche su questo materiale si è parlato di “giallo”: come mai non sono state bruciate? Ma si tratta delle tabelle di scrutinio – puntualizza Nepi – delle varie sedute. Sono 14 e si tratta del numero più alto di quelle conservate in altre parti d’Italia (a Macerata alcune relative al Conclave per Pio IX; a Matelica altre del Conclave di Benedetto XIII). Probabilmente, perciò, Tabelle acquistate da uno dei Conti Ubaldini che ne faceva preziosa collezione.

Per fare Papa Alessandro VII ci vollero 80 giorni di conclave per raccogliere i finali 64 voti sui 65 presenti. Ma – sempre il professor Nepi – ci ricorda che vi furono conclavi ben più contrastati e sofferti. Per eleggere Gregorio X ci vollero circa tre anni: si erano riuniti a Viterbo, erano in 18, ma non trovavano l’accordo. Da fuori, prima li murarono, poi scoperchiarono i tetti, infine li misero a pane e acqua!

Ci furono diverse sedi conclaviste, come ad esempio Venezia. Poi si stabilirono nella Cappella Paolina del Quirinale (dove furono eletti i marchigiani Sisto V da Montalto, Clemente VIII di Fano, Leone XII della Genga, Pio VIII di Cingoli, Pio IX di Senigallia) e nella Cappella Sistina (Urbano VIII di radici marchigiane, Clemente XIV di genitori delle Marche).
CARLO PACI

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