giovedì 12 giugno 2008
Tentò di uccidere la moglie
SANT’ANGELO IN VADO - I carabinieri hanno tratto in arresto Hassan Haddoumi, marocchino di 42 anni originario di Casablanca, operaio in un’azienda tessile, che la notte tra venerdì 6 e sabato 7 maggio 2005 tentò di uccidere la moglie, ricoverata in gravi condizioni all’ospedale di Urbino. L’episodio era accaduto in Via Lanciarini 2, dove la coppia abitava. L’episodio provocò sgomento in tutta l’alta valle del Metauro, poco abituata - per fortuna - a simili episodi.
L’uomo aveva impugnato un coltello da cucina e colpito la moglie Khadija Etthoussi, trent’anni, casalinga. Hassan Haddoumi, residente da una decina d'anni a S. Angelo in Vado, aveva sferrato una decina di coltellate accanendosi contro la moglie. Una furia che non si era fermata nemmeno davanti ai due figli maggiori, che all’epoca del fatto avevano 13 e 8 anni e avevano assistito alla terribile scena. Lei si era difesa dalle coltellate, riportando alle ferite all'addome, al torace e al viso, ma anche riportato tagli alle braccia e alle mani utilizzate come riparo.
La violenta aggressione dopo una discussione provocata - pare - dal troppo alcol ingerito dall’uomo, dipendente di una stireria di S. Maria del Piano di Urbania.
Il figlio più grande aveva dato l’allarme, sul posto si erano precipitati i carabinieri, accolti dall’altro figlio, quello tredicenne, in lacrime. I militari avevano soccorso la donna, affidandola al personale di un’ambulanza, poi avevano dato la caccia ad Hassan Haddoumi, rintracciato in grave stato confusionale non lontano dall’abitazione. L'operaio aveva i pantaloni e le mani sporche di sangue. Arrestato con l’accusa di tentato omicidio, era stato associato al carcere pesarese di Villa Fastiggi.
Khadija Etthoussi, ferita gravemente, era stata trasportata all'ospedale di Urbino e sottoposta a intervento chirurgico.
Hassan Haddoumi si era reso irreperibile lo scorso 20 maggio, dopo che la Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Ancona aveva emesso un ordine di esecuzione per la carcerazione, riconoscendolo colpevole del reato di tentato omicidio perpetrato nei confronti della moglie, condannandolo a 8 anni di reclusione.
Lunedì, i carabinieri della Compagnia di Urbino comandati dal capitano Walter Fava, in stretta collaborazione con i colleghi della stazione di Sant’Angelo in Vado, individuavano e traevano in arresto l’uomo dopo ricerche in tutta la provincia, in particolare nella zona di Montecchio, Morciola e Pesaro, localizzavano lo stesso, associandolo alla Casa Circondariale di Villa Fastiggi, a Pesaro. L’uomo deve espiare ancora anni due, mesi sette e giorni diciotto di reclusione.
LUCIANO MURGIA
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