venerdì 13 giugno 2008
Segnala il telelaser lampeggiando, multato
URBANIA – Segnala con le luci la presenza del telelaser e si becca una multa. Scrive allora una risentita lettera di protesta, ma il codice della strada gli dà torto. I fatti li racconta l’automobilista stesso nella lettera inviata all’amministrazione comunale di Urbania e, per conoscenza al presidente della Provincia di Pesaro e Urbino e alla Procura della Repubblica. L’automobilista, Pierluigi Bartolucci, residente a Fano, spiega infatti di essere stato fermato, nei giorni scorsi, da una pattuglia dei vigili del corpo di Polizia Locale “Alto Metauro” in località Muraglione mentre percorreva la provinciale in direzione di Urbania.
“Come persona civile e responsabile, come faccio sempre, - sottolinea - ho lampeggiato agli automobilisti provenienti nell’altro senso perché si accorgessero del maledetto marchingegno”. Cento metri dopo il telelaser si alza la paletta dei vigili urbani che multano l’automobilista.
Da qui le proteste di Bartolucci. La cui versione non è peraltro differente da quella del comando del corpo di Polizia Locale. Sono diverse le valutazioni. Intanto la multa (36 euro e un punto sottratto dalla patente) che l’automobilista ritiene un arbitrio, è data dall’infrazione dell’art. 153 del codice stradale, commi 4 e 11, in cui si punisce l’uso “non giustificato” delle luci di profondità.
Pierluigi Bartolucci si lamenta poi di essere stato trattenuto per oltre 35 minuti “a perdere tempo”. Al comando dei vigili fanno notare che redigere un verbale richiede tempo, ma non ce ne sarebbe stato bisogno tanto se l’automobilista non avesse continuamente protestato e inveito contro la pattuglia anche con parole pesanti, richiamato peraltro anche dalla moglie.
E allora si può dire che gli è andata anche bene, perché rischiava di beccarsi anche una denuncia per offese a pubblico ufficiale. Il Bartolucci se la prende anche con quello che lui chiama “il maledetto marchingegno”, parlando di feudatari e gabelle da pagare aggiungendo che si tratta di apparecchiatura “probabilmente in affitto da società privata che si prende il 50% del presumibile incasso”.
Niente di più falso, dicono al comando. Il telelaser è di proprietà, da anni dei vigili urbani di Fermignano e non c’è quindi nessuna percentuale da pagare a società di sorta. Quanto poi alla penuria di risorse nelle casse comunali, il comandante Amebeo Montanari ci ha informato che le cifre messe a bilancio dai Comuni sono esattamente le stesse degli anni passati. Semmai, ha aggiunto, c’è un maggiore controllo del territorio che, evidentemente comporta la rilevazione di un maggior numero di infrazioni.
In conclusione bisogna che usciamo un po’ tutti da una sorta di schizofrenia collettiva. Perché quando siamo nella veste di pedoni ci lamentiamo dell’automobilista che non si ferma alle strisce pedonali, tranne poi ad avere lo stesso comportamento quando siamo noi alla guida di un auto. Pronti però subito dopo a condannare senza appello con sacro furore giustizialista il pirata della strada che travolge pedoni e ciclisti. Un po’ di buonsenso e di autocontrollo maggiore non guasterebbe. Avendo sempre cura di rispettare le regole.
MARIO CRISCILLO
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