venerdì 9 novembre 2007
Due nordafricani 'affamati' staccano naso a ex carabiniere
Un'aggressione feroce, in due contro uno a colpi di pugni, calci e morsi. La vittima, Vladimiro Sabetta di 66 anni si difende e riesce a metterli in fuga, raccoglie il pezzo di carne e giuda sanguinante fino all'ospedale di Fano
Urbino, 9 novembre 2007 - Un’aggressione feroce, barbara, in due contro uno, a colpi di pugni e morsi. Sangue, la vittima che perde un pezzo di naso, staccato a morsi da uno dei banditi, riesce a raccoglierlo, si mette alla guida e si precipita disperatamente all’ospedale di Fano dove il medico riesce a ricucirlo.
Non siamo in un film di Tarantino, ma nella realissima zona industriale di Fermignano, sulla strada provinciale per Urbania, pochi metri dopo la rotatoria. La vittima dell’aggressione si chiama Vladimiro Sabetta, 66 anni, ex carabiniere in pensione, padre di famiglia.
Ha resistito in tutti i modi, restituendo calci, morsi e pugni ai due banditi, di pelle mulatta, probabilmente nordafricani, che lo hanno fermato mercoledì sera, verso le 24 circa, mentre lui, che è volontario della Croce Rossa ed aveva trascorso in quella sede la serata, stava rientrando a casa.
Ecco direttamente dalla voce dell’ex carabiniere il racconto di una serata da incubo. "Ero sulla mia Polo, stavo rientrando, quando a un certo punto vedo una Fiat 127 colore chiaro davanti a me, che si ferma. Il tipo che mi fa cenno di fermarmi simula un guasto o un incidente, io capisco che c’è qualcosa sotto, ma se non mi fermavo avrei investito quello che era in mezzo di strada.
Mi soffermo, e dalla 127 sbuca fuori un complice, che apre lo sportello della mia auto, e mi aggredisce subito, mi prende per il collo, le uniche parole che sento sono ‘dammi i soldi’. Io avevavo in tasca sui 200 euro, la cifra che più o meno porto sempre. Ho fatto resistenza, abbiamo iniziato a picchiarci. Uno lo tenevo lontano con i calci, l’altro con i pugni".
Una colluttazione spaventosa tra i tre, "uno mi teneva fermo, l’altro tentava di picchiarmi". Ma Sabetta si difende come un leone. "Io a un certo punto ho morso il dito di uno, ma l’altro mi ha staccato un pezzo di naso". Quando i due si accorgono che sfilare il portafoglie all’uomo è molto più difficile del previsto, scappano subito.
Sabetta, con la faccia sanguinante, scopre il suo pezzo di naso all’interno della macchina, e si precipita, in auto, da solo, senza chiamare i soccorsi, all’ospedale più vicino, "ho scelto Fano perchè credevo che fosse quello più attrezzato". Lì il medico gli ricuce il naso, che si stava già necrotizzando.
Ieri era in famiglia, fasciato, a festeggiare, visto che compiva il suo 66esimo compleanno, di certo uno dei più agitati, ma anche valorosi, della sua vita. "Domani — dice l’ex carabiniere — sarò ad Ancona per la plastica. Ma ormai non si può più uscire di casa...".
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