mercoledì 14 novembre 2007

Feriscono un falco, in tre nei guai







Cagli - Esercitavano la caccia con mezzi non consentiti, tra cui richiami, registratori e fucili caricati con più colpi rispetto a quelli consentiti dalla legge. Per questo, tre persone sono state denunciate all’autorità giudiziaria dalla polizia provinciale, guidata dal comandante Daniele Gattoni, nell’ambito di un’operazione antibracconaggio portata avanti negli ultimi giorni.

Gli uomini in questione sono stati fermati ad Acquaviva di Cagli dagli agenti provinciali, che hanno provveduto a sequestrare i mezzi usati illecitamente. Nell’ambito della stessa operazione, un altro uomo residente nella zona è stato denunciato per l’uccisione di una specie protetta (si tratta di un picchio rosso maggiore) dopo essere stato colto in flagranza di reato: si è quindi provveduto al sequestro del fucile e del volatile abbattuto.

Sempre la polizia provinciale, nel fermare un fuoristrada a Montesanto di Urbania, ha rinvenuto al suo interno due caprioli uccisi: agli occupanti del mezzo sono state applicate soltanto sanzioni amministrative con la seguente motivazione: “per essersi impossessati degli animali senza autorizzazione”, mentre non è stata applicata alcuna sanzione penale poiché non è stato possibile accertare se i caprioli siano stati abbattuti dalle medesime persone o soltanto trovati morti e caricati nell’autovettura”.

Infine, gli agenti hanno rinvenuto a Ca’ Pezzolo di Borgo Pace un rapace diurno ferito, della specie “astore”, che è stato immediatamente affidato alle cure veterinarie: in questo caso è scattata la denuncia contro ignoti. In tutte le operazioni l’amministrazione provinciale si costituirà parte civile per la richiesta di risarcimento danni.

Non sono infrequenti anche in queste zone i ritrovamenti di animali protetti feriti da qualche sconsiderato cacciatore. Per fortuna, gli addetti alla sorveglianza hanno notevole esperienza, e sanno come comportarsi in queste circostanze. Così per l’astore si prospetta un futuro positivo, sempre sperando che qualcuno non ci riprovi.

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