sabato 17 novembre 2007

Uno smaltimento anomalo







Urbania - L’Azienda pilota di Cà Lippo della Comunità Montana dell’Alto e Medio Metauro è nell’occhio del ciclone per un intervento di questi giorni delle Guardie Ecologiche Volontarie Regionali del territorio di Pesaro Urbino che hanno scoperto uno smaltimento anomalo di liquami. “L’abbandono di letame fluido interessa tutta la lunghezza del bosco sottostante, gli effluenti che scorrendo confluiscono sul vicino torrente le cui acque sfociano nel Metauro”, ci ha sottolineato Giuseppe Dini Coordinatore regionale Guardie Giurate Wwf Marche.

“Nell’area interessata dallo smaltimento, le guardie hanno trovato una pecora affondata nel letame, esausta per i vari ed inutili tentativi di uscire dalla presa. Abbiamo provveduto a liberare l’animale e poi a fare tutti i rilievi previsti in caso di evidente difformità alle norme ambientali. Del fatto è stato interessato anche il Corpo Forestale dello Stato e la Procura di Urbino”.

Dini, sulla Gev c’è un grande polverone da parte delle istituzioni…

“Già. Tutto questo accade in un momento particolare per le Gev, che nonostante vessate da duri interventi in merito dagli organi istituzionali preposti, a riguardo delle loro possibilità di azione, continuano a dare pienamente il loro contributo nella vigilanza ambientale del territorio provinciale. Va detto che come pubblici ufficiali, possiamo intervenire in tutta l’area degli accertamenti amministrativi in tema ambientale. Inoltre due leggi speciali, quella sulla vigilanza zoofila del 2004, e quelle sulla pesca del 1931 e del 1965, attribuiscono loro con chiarezza, le funzioni di polizia giudiziaria”.

Per quanto riguarda il pessimo uso che l’agricoltura sta facendo del letame di stalla?

“Il Wwf possiede una ampia documentazione fotografica, nella quale si evidenzia che tale materiale viene spesso stoccato in difformità dalle buone regole di condotta agricola, spesso non palabile, non stagionato e lasciato per diverso tempo nei campi con i conseguenti rischi di inquinamento dei torrenti limitrofi. Da Acquapartita, a Montecopiolo, da Marotta a S. Leo, dall’alto Candigliano a Sant’Angelo in Vado, Borgo Pace, Belforte, Lunano, Frontino, Carpegna si ha l’abitudine scorretta di stoccare per diverso tempo i cumuli di letame, che invece dovrebbe essere ricoperto nel giro di 24-48 ore. Il nuovo regime normativo prevede di fatto che tutti gli allevamenti siano paragonati ad industrie e quindi dotarsi di opportuni sistemi di depurazione dei reflui. Solo chi ha poco bestiame, un’area giusta per smaltire gli effluenti, nonché utilizza per la loro alimentazione gli stessi prodotti provenienti dalla propria azienda, rientra nel regine di esclusione”.

E.G.

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