venerdì 30 novembre 2007
“Un territorio sottovalutato”
URBANIA – Un no secco, senza distinguo né capziosi bizantinismi, all’art 13 della legge finanziaria che cancella buona parte delle Comunità montane, è venuto dal consiglio comunitario dell’Alto e Medio Metauro. Il documento, votato all’unanimità, è stato proposto dal capogruppo della minoranza consiliare Alfiero Marchetti, che ha sostenuto quanto “per noi amministratori dei Comuni dell’entroterra sia triste e avvilente assistere, senza poter minimamente incidere, al lungo e spesso disinformato dibattito sulla paventata soppressione di un buon numero di Comunità Montane, perché dimostra che non abbiamo saputo farci sentire o capire.
Non abbiamo saputo comunicare l’imprescindibile necessità di mantenere una nostra identità, fatta di storia, di cultura, di ambiente, di tradizione, ma anche e soprattutto di un tessuto sociale ed economico per noi importantissimo e da salvaguardare ad ogni costo”.
E il documento sottolinea che “il nostro territorio ha fatto negli ultimi decenni passi da gigante, ha dimostrato laboriosità, sensibilità e gusto nel recupero, ha saputo cogliere tantissime opportunità che hanno consentito la realizzazione di un numero importante di lavori pubblici. Il nostro territorio ha saputo darsi un’identità culturale, ha saputo svilupparsi al punto da essere meta di flussi importanti di immigrazione (al di sopra della media nazionale) garantendo anche la quasi totale occupazione di fascia medio bassa.
La politica però – denuncia anche il documento - non ha saputo stare al passo con gli interessi del territorio e a livello amministrativo, pur in presenza di una forte unità di vedute, si è dovuto troppo spesso condividere le opinioni e le prese di posizione dei rappresentanti delle realtà più a valle. Non si può rischiare di perdere una gestione che sia nel quotidiano che nella prospettiva ha sempre aiutato non poco le realtà più deboli.
“Auspichiamo – conclude il documento - che ciò non accada ed a tale scopo dobbiamo evitare di svalutare il nostro territorio privilegiando le diatribe politiche”.
M.C.
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